I rischi legati ai veicoli elettrici
Il numero di veicoli elettrici in circolazione è sempre più alto e questo richiede, da parte degli operatori del settore, competenze sempre più specifiche.
Lo stesso vale anche per chi deve recuperare i mezzi in caso di sinistro perché, con l’alta tensione, i rischi sono dietro l’angolo.
Su questo tipo di veicoli ancora non esiste una linea specifica per questo tipo di lavori se non indicazioni precauzionali fornite dalle case automobilistiche.
L’ abilitazione PES/PAV è molto utile anche se non è specifica per le auto elettriche. Questa è stata presa come riferimento per fornire indicazioni agli operatori per svolgere in sicurezza il lavoro sugli impianti ad alta tensione.
I rischi per la persona sono nelle tecnologie adottate per fornire l’energia sufficiente al moto che avviene con pacchi batterie ad alta tensione.
Le case costruttrici hanno prestato particolare attenzione a questo aspetto:
- la batteria è collegata all’impianto con due relé aperti che la separano non appena si disinserisce l’accensione
- nessun conduttore ad alta tensione è collegato alla carrozzeria
- l’isolamento è monitorato dalla centralina che segnala immediatamente eventuali dispersioni.
Questo sistema rende sicuro il veicolo per l’utilizzatore, ma che deve effettuare soccorso tecnico deve adottare precauzioni ben precise per evitare rischi per la propria e l’altrui incolumità.
Quali precauzioni vanno adottate?
La prima regola, naturalmente, è togliere tensione dall’impianto ma i possibili rischi non sono solo questi. Le batterie, infatti, contengono un liquido caustico e altamente dannoso per i tessuti umani e nel caso (anche se improbabile) fuoriuscisse in caso di incidente bisogna avere un adeguato equipaggiamento protettivo.
C’è rischio di incendio? E se la macchina finisce in acqua?
I possibili scenari.
Il rischio di incendio nel caso di veicolo elettrico è remoto ma possibile. Il fenomeno si chiama thermal runaway: la batteria subisce un repentino e inarrestabile aumento della temperatura e si innesca una reazione a catena che porta alla rottura dell’equilibrio termico del sistema.
Le principali cause del thermal runaway sono tre
- Urti meccanici
- Problemi elettrici, come ad esempio un cortocircuito
- Problemi termici quale un eccessivo riscaldamento (ma parliamo di un’esposizione a 80° per più di 24 ore o a 150° per pochi minuti)
Il primo problema è quello dalle probabilità più elevate, infatti in caso di incidente, la prima cosa da fare è la messa in sicurezza del veicolo e non solo del pacco batteria ma anche dell’alimentazione dell’auto in questione (che potrebbe essere ibrida).
Se sono presenti fiamme libere l’acqua è sempre la miglior soluzione. A proposito di questo, alcune case automobilistiche come ad esempio la Renault, hanno istallato un coperchio “fireman access” sul pacco batterie per agevolare le operazioni di spegnimento e facilitare l’introduzione dell’acqua direttamente all’interno della batteria.
E se invece, il veicolo finisce in acqua? Quali sono i rischi?
I veicoli elettrici e ibridi sono progettati anche per essere sicuri in questi casi estremi: il pacco batterie e gli elementi ad alta tensione sono elettricamente isolati dalla carrozzeria quindi l’acqua intorno al veicolo non si può caricare elettricamente, sempre che l’auto non si sia gravemente danneggiata prima di finire a mollo!
Insomma per concludere: bisogna affidarsi a persone preparate, sia nel caso di situazioni di emergenza, sia in casi di manutenzione o riparazione ordinaria dei veicoli elettrici. Affidarsi a persone inesperte può essere davvero rischioso.
Se ci conosci sai che ci impegniamo per stare sempre al passo con la tecnologia.
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