Auto d’epoca e leggi antinquinamento… come andrà a finire?
Le auto d’epoca, chiamate anche “rottami” dai non appassionati, possono essere considerate dei veri e propri pezzi d’arte.
Ciò che un’auto d’epoca può raccontarci è molto di più rispetto a quello che un occhio poco allenato può vedere.
Infatti determinate auto riescono a raggiungere questo stato proprio perché rappresentano e parlano del periodo storico e culturale in cui sono state ideate e costruite.
È grazie al design e alla tecnologia con cui sono state inventate che queste raggiungono lo status di auto d’epoca.
Ma come fa un’automobile ad essere definita auto d’epoca?
C’è una regolamentazione ben precisa da seguire prima di poterla dichiarare tale.
Si pensa che sia sufficiente che il veicolo raggiunga i trenta anni di età per poterlo definire a tutti gli effetti d’epoca, ma questo non basta.
Analizziamo insieme, più nello specifico, tutti gli elementi che sono necessari per raggiungere il tanto ambito status di veicolo d’epoca.
Come scritto in precedenza, se sei proprietario di un’auto che è stata prodotta almeno trenta anni prima della sua iscrizione al registro ASI, allora sei già a buon punto.
Altro elemento importante per una vettura storica, è il suo mantenimento allo stato originale e non solo: è essenziale che si trovi in uno stato decoroso e che sia funzionante.
Ma sei a conoscenza dei vantaggi che potresti ottenere passando un veicolo ad auto d’epoca?
Se sei in regola con quello scritto poco prima allora non ti resta che scoprirlo!
Tanto per iniziare, ASI è l’acronimo di Automotoclub Storico Italia ed è il registro di tutte le auto storiche.
È proprio iscrivendo la tua auto a questo registro che potrai accedere a dei benefici economici non indifferenti.
Per prima cosa, sia la tassa di possesso del veicolo che l’assicurazione avranno dei costi veramente irrisori.
Puoi inoltre, decidere se pagare il bollo auto a seconda del fatto che vuoi utilizzarla o meno: se il veicolo non viene usato puoi decidere di non pagarlo, nel caso contrario il costo della tassa ammonta comunque a poche decine di euro.
Ma c’è una nota dolente. Entro il 2035 in Italia dovrà avvenire il phase-out dei veicoli a combustione interna.
Come già sta succedendo, i veicoli con motori endotermici dovranno essere sostituiti con veicoli elettrici o anche a biocarburante.
Questo cambiamento verso un mondo più sostenibile comporterà sicuramente delle modifiche anche nella valutazione delle auto d’epoca.
I controlli da parte degli enti preposti saranno molto probabilmente più serrati e potrebbe essere che per raggiungere lo status di auto d’epoca non basterà più avere un veicolo funzionante.
Ma ancora le linee guida da seguire per il futuro non sono ben delineate. Da un lato l’Asi è favorevole a manovre che riducano l’inquinamento ambientale, dall’altro c’è preoccupazione per l’impatto sulla produzione e tutti gli addetti ai lavori, un settore importante per l’economia nazionale.
E poi le auto d’epoca sono un bene prezioso non solo a livello storico- culturale, ma anche per i nostri ricordi e le emozioni che ci fanno vivere ancora dopo tanti anni.
Noi di Carrozzeria De Corso siamo degli appassionati del genere quindi aspettiamo con impazienza le decisioni dall’alto.
Vi terremo aggiornati con il nostro blog!