I sistemi di sicurezza diventano obbligatori
Da maggio 2022 i sistemi di assistenza alla guida diventeranno obbligatori su tutte le auto. Rientrano nella categoria dei sistemi ADAS (Advance Driver Assistence Systems) tutti quei sistemi di sicurezza che assistono il conducente per evitare gli incidenti, quali la frenata automatica di emergenza, il mantenimento della corsia di marcia, un rilevatore del tasso alcolemico del guidatore, un rilevatore della stanchezza e della distrazione del guidatore.
Il nuovo regolamento prevede l’introduzione di circa 30 dotazioni tra sistemi tecnologici e caratteristiche tecniche, utili a salvaguardare il conducente e i passeggeri. Le auto già in commercio e quelle immatricolate prima della scadenza dovranno adeguarsi entro il 2024. Ai sistemi elencati prima, infatti, si aggiungono: una scatola nera che registra i dati, un segnale per le fermate di emergenza, e una videocamera posteriore per la retromarcia. Nuove cinture di sicurezza e sistemi di sicurezza che riducono gli impatti laterali o con pedoni e ciclisti. Cambiano anche i crash test e la normativa coinvolge anche i grandi mezzi come autobus e camion che dovranno avere sistemi di controllo sugli angoli ciechi. Siamo sempre più vicini ai sistemi di guida autonoma ma l’obiettivo di una regolamentazione legislativa è ridurre notevolmente incidenti ed infrazioni. Con l’obbligatorietà inoltre, non saranno più necessari pacchetti aftermarket (sistemi aggiuntivi da acquistare dopo aver già comprato l’auto) proposti spesso dalle compagnie di assicurazione e concessionarie. I sistemi ADAS sono installati in diverse posizioni della meccanica o della carrozzeria dell’auto, per esempio sul parabrezza o all’interno dei paraurti, quindi se si interviene per riparare/sostituire uno di questi elementi vanno ricalibrati, in base alle direttive imposte dalle case costruttrici, per far sì che continuino ad operare in modo sicuro ed intelligente.
I professionisti possono effettuare due tipi di ricalibratura: statica o dinamica. Quella statica si fa in officina con dei pannelli apposta che, posizionati in un certo modo, dialogano con la centralina e indicano al sistema il “nuovo punto zero”.
La ricalibratura dinamica, invece, è più difficile da realizzare perché avviene in strada e richiede velocità costante per un certo lasso di tempo e condizioni atmosferiche ottimali. È difficile avere entrambe le condizioni, per questo la ricalibratura statica è più comune. Unico nota negativa di quest’ultima è che non esiste un pannello universale che ricalibri tutti i modelli di auto quindi meccanici e carrozzieri devono equipaggiarsi con set di pannelli differenti per i vari modelli.